Cuori pensanti. 5 brevi lezioni di filosofia per tempi difficili di Laura Boella, edito da Chiarelettere, è un libretto agile e denso che consente di ripercorrere aspetti centrali del pensiero di alcune delle pensatrici più importanti del Novecento europeo. L’autrice approfondisce «il tema del cuore, dell’amore, della pietà, della compassione» che nulla ha a che spartire con emozioni e sentimentalismi. «Il “cuore pensante” di Etty Hillesum si riverbera nel “cuore che comprende” di Hannah Arendt, Simone Weil considera l’amore e la giustizia metaxu, ponti tra il piano della necessità e il piano del Bene, Edith Stein invita a “pensare con il cuore”, Maria Zambrano propone un “pensiero dell’anima”.»
Su cinque, quattro di queste pensatrici sono ebree di nascita (la Stein diventerà santa cattolica). Nel testo non c’è traccia di questo, ma mi chiedo: quanto di questo pensiero femminile legato alla complessità della vita, meno “astratto” e più mobile, divergente da quello maschile formalmente più strutturato nasce proprio, dall’ebraismo e trova un’espressione alta in quella ragazzina ebrea, Maria, che, dice il Vangelo, «custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore? »
Nessun commento:
Posta un commento