Mettiamo che
vogliate pubblicizzare la Calabria e non abbiate un’idea originale, fortissima,
di quelle che si incidono nella mente di chiunque, per caso, lo veda anche una
volta sola, il vostro spot: una di quelle idee che valga la pena di investirci
un milione di euro, magari anche poco meno di due. Allora, limitatevi a farne uno
Dignitoso: non banale, non imbarazzante, non pieno di cliché e, cosa che non
guasta, spendendo in maniera ragionevole. Prendete un regista che la Calabria
la conosca davvero (ce ne sono alcuni che hanno dato ottima prova di sé, da
Calopresti a Munzi: nel caso scegliate loro, non badate a questi consigli, dategli
carta bianca) e dei tecnici bravi. Procurategli il Touring sulla Calabria (può
sempre essere utile), un buon Tom tom che li aiuti a gironzolare per una terra
dove le strade sono un po’ così, e tanti libri: Alvaro, Strati, Berto, Gangemi,
Criaco, Talarico, Macrì, Bubba, Serrazzo ecc. ad libitum. Fate riprendere la
Sila, l’Aspromonte, il Tirreno e lo Jonio, Stilo e le Castella, Africo e Serra
San Bruno, i Bronzi e Monasterace, ecc. ecc., le facce delle persone che vivono
e lavorano nei paesi, nelle città. Fate mescolare il tutto, mettendoci a
commento – di belle voci in circolazione ce ne stanno – frasi degli autori
citati. Se volete un risultato migliore, le frasi fatele scegliere a qualcuno
che di buona narrativa calabrese se ne intende (che, pure quelli, non mancano).
E voilà. Poco originale? Sì, ve l’avevo detto. Ma, ci scommetto: almeno
frammenti d’anima, di verità e di bellezza esploderanno dagli schermi di tv,
computer e cellulari.
Nessun commento:
Posta un commento