Il figlio mio che non c’è. Una signora, anziana, parla, senza
mai farne il nome, di un figlio da poco arrestato. Ed io penso ai tanti figli
che non ci sono nelle case di questo paese.
Ci sono i figli mancanti, come dovunque, per morti
precoci (malattie inevitabili, incidenti evitabili.)
Ma ci sono anche i figli, troppi, mancanti perché in
carcere, per reati connessi alla 'ndrangheta.
E, poi, ci sono i figli, tantissimi, mancanti perché
emigrati: alla ricerca di un lavoro che qui non hanno trovato o di una dignità
della vita che qui non era per loro possibile.
E tanti figli in carcere e tanti figli emigrati sono cosa nostra, davvero poco invidiabile.
Questo (piccolo) paese mi sembra un otre. Chiuso,
serrato.
Se appena si aprisse la fune che ne lega la bocca uscirebbero urla da
squassare il Paese.
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