Sto leggendo Vox, interessante romanzo distopico d’esordio
della linguista Christina Dalcher che racconta di un’America in cui alle donne viene
applicato al braccio un contatore che limita la loro libertà di espressione a
cento parole al giorno.
Penso a chi, di fatto,
soprattutto donne e uomini anziani, non può dire nemmeno cento parole al
giorno, perché non ha con chi parlare. E ai tanti, in quest’Italia che sembra
considerare l’ignoranza un merito, che di parole ne possono dire a volontà, ma non
ne conoscono tante più di cento.
Penso alla responsabilità
della scuola nel far acquisire ai ragazzi un patrimonio di parole ricco e pieno
di senso.
Sono pronta a
ricominciare, in classe, il mio lavoro fatto di parole.
Tante, tantissime, meno
una: senza l’ormai della rassegnazione,
lottando per strappare al futuro un pizzico di bellezza.
Nessun commento:
Posta un commento