domenica 4 febbraio 2018

La sorpresa della Candelora








“Ieri sera ho pregato per te.”

Me ne sono sentite dire ogni genere. Dal “ti voglio bene, maè”, all’augurio di finire a mare, scendendo da lì. Ma, una cosa così, non me non me l’aveva mai detto nessuno. 

Ci stiamo ancora sedendo, intorno al tavolo, vicino alla stufa. Ma non siamo ancora tutti.

Ho avuto solo il tempo di chiedere: “Come va? Come state?” E di poggiare libri, fotocopie, fogli, penne, e giornali.

“Bene.”, risponde qualcuno. “Fa freddo.”, dice qualche altro.

“Male – dice R. – sto male, ma guardo sempre avanti.” Ha una croce tatuata sul petto, voce profonda e occhi bui che s’accendono di luminosità cristalline.

“Ho pregato pure per te – continua, rivolgendosi a E. – e per mia madre. Per me, no. Non prego mai per me, prego sempre per gli altri.”

“Devi pregare anche per te. Anch’io prego per voi”, dico.
 
Qualcuno sorride, ma senza ironia. Anche loro, dicono, credono in Dio.

Sono, intanto, arrivati tutti. Anche le ragazze.

“Distribuite queste fotocopie. Oggi, leggiamo…Dai, V., inizia tu…”







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