domenica 25 maggio 2014

La fragile costellazione della vita, un libro bellissimo





Ho appena finito La fragile costellazione della vita, un romanzo sulla Cecenia in guerra.

Un libro bellissimo, commovente ed emozionante (non perché ti fa piangere, ma perché di muove cuore e cervello). Capace di far entrare dentro le pieghe del mondo ex- sovietico, lasciando nel lettore un silenzio abitato di persone, idee ed emozioni.

Il giovanissimo autore (meno di trenta anni), Anthony Marra, lo presenta così: «Questo romanzo parla delle cose che sopravvivono dentro di noi quando tutto intorno crolla: città, istituzioni, il tetto sopra la nostra testa. Parla dell’amore di un genitore per un figlio, dell’amore di una sorella per una sorella, dell’amore che nasce tra due sconosciuti, con tutte le complessità e i sacrifici che l’amore stesso richiede».

A me sembra che parli di questo e di molto di più. Degli uomini e della loro coscienza. Dei vincoli che le azioni di ciascuno, giuste o sbagliate che siano, creano con gli altri, di generazioni anche successive. Della trama della storia collettiva che ognuno, consapevole o meno, intesse giorno dopo giorno con le sue scelte. Della libertà e responsabilità che si può assumere anche dentro l’orrore più assurdo. Che, nonostante tutto, si può provare a diventare un anemone di mare.

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