venerdì 23 maggio 2014

Elezioni europee, maggioranze vincenti e inutili residui





Scrive Mara Rechichi che lei vorrebbe tanto votare, domenica prossima, ma non glielo fanno fare. (http://www.zoomsud.it/index.php/commenti/68591-io-alle-europee-vorrei-votare-ma-non-me-lo-fanno-fare.html). Non ho il suo problema, ma davvero capisco poco come non si riesca, con la tecnologia avanzante, a fare in modo che si possa votare non necessariamente sotto casa.

Non mi è piaciuta la campagna elettorale. Non che mi aspettassi un altissimo livello di dibattito.

Ma l’aver ridotto, in larga parte, quello che avrebbe dovuto essere il confronto – serrato, polemico, ma RAZIONALE – sull’ Europa che vogliamo in un ring di mazzate (non direi di boxe, che, anch’essa, può essere sport nobile), inquinando ulteriormente l’aria del paese con (ulteriori) cumuli di veleno lo trovo davvero una gran brutta cosa.

E c’è un’altra cosa che sempre più mi infastidisce. Questo dover essere di un gruppo o di un altro, comunque vincenti, pena l’essere un residuo inutile. Non parlo delle soglie di ingresso nei vari consessi (che fanno parte della democrazia), ma proprio di questo naso troppo arricciato verso chi la soglia magari non la supererà (e non è detto che non proponga cose magari migliori di chi vincerà).

Perché la democrazia è la cosa migliore che abbiamo inventato e la dobbiamo difendere con le unghie e con i denti. Ma le maggioranze che escono dalle elezioni non necessariamente sono…perfette.

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