O…
o…o.
Dovevo
essere all’inizio delle medie, quando, tra i compiti a casa, me ne diedero uno supplementare.
Cercare perché quel luogo – ne avevo evidentemente parlato con tono affascinato
– si chiamasse proprio così.
Non
avendo né mezzi né strumenti per un’effettiva ricerca, andai per alternative
immaginate. E immaginare non era difficile, che la bellezza del luogo, semplice
e assoluta, colmava gli occhi.
Da
allora ad oggi, la bellezza è stata ampiamente deturpata da una micidiale
combinazione: insipienza politica, economia fantasmatica, debolezza culturale,
intrallazzi, disinteresse al bene comune, miopia sociale e via di questo passo.
Tuttavia, come capita a certe donne, cui né rughe né rilassamento dei contorni
tolgono del tutto il fascino ch’avevano da ragazze, la bellezza resta tanta.
Oltre
la bellezza ancora salvabile c’è
tutta una storia – la consapevolezza di un passato lunghissimo e complesso – da
recuperare.
Nessun commento:
Posta un commento