«Imparavo finalmente, nel cuore
dell’inverno, che c’era in me un’invincibile estate». Leggo questa citazione ne
Il portiere e lo straniero di
Emanuele Santi.
Portiere e straniero è Albert
Camus, cui appartiene anche la citazione.
So bene che Camus – maestro dell’esistenzialismo,
di cui ricorre, quest’anno, il centenario della nascita, (autore splendido; a
differenza, per me, del troppo nauseato Sartre)
– sia stato convintamente ateo.
Gli stati dell'anima sono così incommensurabili che nessuna religione può dirsene unica ed esclusiva depositaria. Sono qualcosa che va oltre ogni 'credo' e che, meglio di altri attributi, definisce l'essenza della condizione umana.
RispondiEliminaLa citazione che tu riporti, Maria, è splendida: icastica e carica di insegnamenti. Grazie.