venerdì 8 marzo 2013

I vantaggi della festa della donna



Le mimose, quelle mi piacciono. Molto.

Sono allegre, esaltano l'azzurro quando c'è e spezzano il grigio, quando, come quest'anno, l'inverno si prolunga in una scia di nebbia uggiosa, pioggia, vento, freddo.

Della festa della donna mi interessa molto poco, come di tutta una serie di consimili (degli innamorati o della mamma - che evidentemente è altra cosa dalle donne).

Ma oggi ne ho tratto un vantaggio. Piccolo, ma non disprezzabile.

Torno a casa dal lavoro con l'idea di preparare le pappardelle borboniche (pare i re napoletani le usassero in pranzi di gala, ma è una cosa semplice, olio, aglio, prezzemolo, peperoncino, capperi, mozzarella e limone), però mi mancano... le pappardelle.

Entro in un supermercato e, nella fila per pagare, il signore prima di me, non  giovanissimo, ha ben due carrelli pieni zeppi. Pazienza: dovrò perdere qualche minuto in più.

Ma il signore mi indica di passare per prima. Poi allarga le braccia e, con un tono rassegnato, quasi volesse giustificarsi con se stesso, commenta: "E' la festa della donna".


Quello che ho scritto su Zoomsud http://www.zoomsud.it/commenti/48820-quanti-piedi-di-donna-hanno-calpestato-la-terra-di-calabria.html


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