giovedì 6 agosto 2020

Greca






Come posso, cioè poco e male, scotolo un mandorlo, un po’ rinsecchito. Ho trovato un ramo per terra, ma posso utilizzarlo (con i limiti della mia altezza e della sua robustezza) solo su un lato perché buona parte dell’albero si piega su un groviglio di fichi d’india.

Penso che sto compiendo un gesto greco, non diverso da quello dei coloni(zzatori) arrivati millenni fa dall’Ellade.

In quest’alba di pioggia e schiarite, con l’aria luminosa e fresca, nella campagna silenziosa, mi sento greca. Ed è un’emozione che, così intensa, penso possa essere solo calabrese.

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