Come posso, cioè poco e
male, scotolo un mandorlo, un po’
rinsecchito. Ho trovato un ramo per terra, ma posso utilizzarlo (con i limiti
della mia altezza e della sua robustezza) solo su un lato perché buona parte
dell’albero si piega su un groviglio di fichi d’india.
Penso che sto compiendo
un gesto greco, non diverso da quello dei coloni(zzatori) arrivati millenni fa
dall’Ellade.
In quest’alba di pioggia
e schiarite, con l’aria luminosa e fresca, nella campagna silenziosa, mi sento greca. Ed è un’emozione che, così
intensa, penso possa essere solo calabrese.
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