domenica 19 agosto 2018

Notte d'agosto al MarRc




Si può fare musica, in luogo pubblico, la sera dei funerali della tragedia di Genova? 
Sì, se la musica è quella dell’Orchestra Giovanile di Fiati di Delianova e lo scenario quello, bellissimo, della terrazza del Museo Archeologico di Reggio, tra lo Stretto e l’Aspromonte. 
(La ripetuta definizione del lungomare reggino come più bel chilometro d’Italia mi sembra stucchevole, ma dubito che ci sia un museo che abbia una terrazza comparabile con quella del MarRc).


Il direttore del Museo Archeologico di Reggio Calabria Carmelo Melacrino

Una ragazza, giovanissima, ha lo sguardo fisso sul maestro di musica, attenta al gesto che le dica che è il suo turno per suonare. Mi sembra la materializzazione di un verso del Salmo 122: Come gli occhi di una schiava alla mano della sua padrona, così i nostri occhi al Signore nostro Dio… dove non c’è esaltazione del servilismo, ma della fiducia in chi può davvero farti da maestro.



I suoni fanno emergere immagini ed emozioni. Ho nel cuore molta Calabria e molta Nisida. Volti di ragazze e ragazzi. Alcune e alcuni soprattutto. Mi piacerebbe potergli inviare, stanotte, uno di questi suoni.


Un attimo solo, ma non posso lasciare il Museo senza uno sguardo ad alcune anfore ritrovate anni fa ad Occhio. L’incuria in cui viene lasciato il luogo del ritrovamento è un’offesa a tanta bellezza.

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