La Calabria si racconta a Pellaro, il 16 e 17 agosto, in due incontri con gli autori.
Presenteremo Calabria d’Autore e L’ape furibonda, due raccolte di racconti
cui hanno partecipato tredici autori in tutto, editi, rispettivamente, da
Morellini e da Rubettino. Come pubblicato su Zoomsud, l’iniziativa di Pellaro presenta due caratteristiche.
La prima è che si tratta di un’iniziativa del tutto volontaria. Giuseppe
Laganà ed io abbiamo provato a passare da alcuni, privati, discorsi-sogni di
amici ad una piccola azione concreta. In libertà e con spirito di condivisione,
grazie alla disponibilità di alcuni autori.
La seconda è che l’iniziativa si avvale del supporto della scuola del
territorio. Grazie all’appoggio, prima del preside Giovanni Marcianò, e ora
della dirigente scolastica Eva Nicolò, il Pellaro
Libri, sia nella sua versione estate che in quella invernale, si svolge nei
locali dell’Istituto comprensivo
Cassiodoro - don Bosco. La scuola calabrese ha un ruolo essenziale per una
nuova declinazione della realtà calabrese. Perché la Calabria si narra (e con
alcune punte qualitativamente alte, che nulla hanno da invidiare al meglio
della narrativa italiana), ma la Calabria non (si) legge. La maggioranza dei
calabresi non legge neppure un libro l’anno e, quanto ai ragazzi, i dati
Invalsi dicono che un tredicenne calabrese su due non ha un’adeguata conoscenza
dell’Italiano (il che vuol dire, anche, che non legge abbastanza da incamerare
senso e significato delle parole). La scuola deve promuovere la lettura per i
ragazzi, e coinvolgere anche i genitori e, in generale, gli adulti. Lo fa, di
certo. Lo deve fare di più e meglio. Con un lavoro di rete con le associazioni
del territorio e con il sostegno degli enti pubblici. Abbiamo, in Calabria,
come in Italia, grossi problemi economico-sociali. Non ne verremo a capo se non
affrontiamo anche l’emergenza educativa. Sostenere l’educazione alla lettura
dovrebbe essere una delle priorità della politica regionale.
Nessun commento:
Posta un commento