Mio padre andava a votare
all’alba. Se poi mi succede qualcosa
durante il giorno – diceva – il partito
perde un voto.
Soldato di leva nella
capitale, l’otto settembre del 43, era stato tra i pochi che avevano lottato
per la difesa di Roma e poi, ferroviere
a Brescia, era stato con i partigiani.
Insomma, era tra quelli
che il diritto di voto l’aveva (ri)guadagnato a se stesso e agli altri di persona.
Oggi sono sette anni che
è morto.
E io, come sempre, sono
andata a votare all’alba.
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