venerdì 2 marzo 2018

Ciao, Andrea, guerriero mite







Dopo la fatica della salita, c’è sempre il piacere della discesa.

Così Andrea, il 17 febbraio scorso, ha concluso il suo intervento nel corso dell’incontro tra i ragazzi di Nisida e quelli di In viaggio per guarire.  

Appariva fisicamente debole, ma non aveva usato le grucce per raggiungere il palco. E la sua voce era stata ferma e pacata. Aveva raccontato di sé, della sua lotta contro la malattia, della sua passione per la bicicletta con toni così sereni, una luce così intensa negli occhi e un sorriso così dolce che nessuno dei presenti quel pomeriggio al Centro Studi di Nisida dimenticherà mai. Un guerriero mite: che vivrà dentro di noi.

(Da stamattina, mi ronza in mente Onore a quanti in vita…: se, giustamente, bisogna onorare coloro che si ergono a difesa di Termopili, quanto più bisogna farlo con chi dà tale prova di sé nell’amare la vita anche quando essa costringe a prove tanto crudeli?)

Nel dolore di una perdita così atroce (in tanti mi hanno chiesto di esprimere la nostra vicinanza ai genitori, ai compagni, alla sua insegnante, Anna Berenzi) e nella gratitudine d’aver avuto la possibilità di condividere, per qualche ora, la sua forza e il suo coraggio, mi auguro che il cielo e il mare di Nisida, ultima tappa del suo viaggio in giro per l’Italia, gli siano rimasti fino alla fine come una delle carezze del suo breve e immortale passaggio su questa terra.

1 commento:

  1. Ho appreso questa terribile notizia e sono rimasto scosso profondamente. Ero anche io presente e ho ascoltato con ammirazione Andrea. Esprimo ai suoi cari e a quanti soffrono per la sua separazione sentite condoglianze. Voglio però esprimere la mia gratitudine ad Andrea e agli altri compagni di viaggio per quanto mi hanno donato in quell'incontro.

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