Se cercate Nisida nell’elenco
ufficiale dei Parchi letterari italiani, 16 in tutto, che domenica 22 ottobre,
per la celebrazione della loro la terza Giornata nazionale, apriranno le porte
a tanti (si spera) visitatori, non la troverete.
Ma, Nisida, un bellissimo
Parco letterario e naturale ce l’ha. Italiano. Anzi, Europeo. E non solo.
Di e su Nisida hanno
scritto moltissimi autori, di tutti i tempi e di tutte le nazionalità. Sarebbe
molto difficile, per non dire impossibile, trovare un altro luogo così piccolo
e così tanto descritto, raccontato, cantato, dipinto, nei secoli.
In onore dei tantissimi
che ne hanno scritto, i sentieri che in questi ultimi dieci anni sono riaperti,
sono stati arricchiti di panchine e steli letterarie, nate nei laboratori di Ceramica ed Edilizia. Ammirate dalle centinaia e centinaia di persone che hanno
partecipato alle passeggiate
organizzate per gruppi, associazioni, scolaresche.
Certo, manca – non ci
sono trovati i soldi – per attrezzare il percorso con sistemi che
consentissero di leggerlo dal proprio
cellulare.
Ma, particolare non da
poco, è un luogo dove la letteratura non è solo storia – memoria e partecipata celebrazione
di quanto scritto nel passato – ma un lavoro di scrittura che continua a
compiersi.
Dall’autunno del 2009,
tanti autori napoletani – trenta in tutto – hanno lavorato con i ragazzi per raccontare
l’isola nei suoi molteplici aspetti paesaggistici, storici, letterari e per
dare parole più autentiche alle vite dei giovani che la abitano.
Ne sono nati nove libri
di racconti, più volte portati in scena, a Nisida stessa e in teatri e luoghi
della città, dal nostro Laboratorio
teatrale.
Quest’anno l’obiettivo è
più ambizioso. Sette autori – Viola Ardone, Riccardo Brun, Daniela de
Crescenzo, Maurizio de Giovanni, Antonio Menna, Valeria Parrella e Patrizia
Rinaldi – cercheranno di scrivere un/il romanzo dei ragazzi di Nisida.
Ci stiamo lavorando da
mesi. Venerdì 20 c’è stato un lungo incontro di tutti gli autori con il folto
gruppo di ragazze e ragazzi che avrà un ruolo importante nella produzione del
nuovo libro.
Nei giorni precedenti, uno
di loro aveva rivolto agli scrittori questa lettera:
«Cari autori, ancora una
volta ci rivedremo e sono contento perché insieme a voi impiego del tempo in
maniera istruttiva e abbastanza critica. Ad esempio ci sono tanti pensieri che
mi ronzano nella mente sia belli che brutti ma difficilmente ne parlo perché
sono cose riservate. La cosa che mi piace di voi è che attraverso i vostri
testi (le tracce che voi ci date da svolgere NdR) vengono fuori parti di me che
normalmente non lo faccio tutti i giorni e quando ho un vostro testo (una
vostra traccia, NdR) davanti io scrivo e sfogo anche senza accorgermene e
quando mi trovo impegnato a scrivere i vostri testi (le vostre tracce, NdR)
trovo tutto normale anche scrivendo delle mie cose personali perché con voi mi
trovo a mio agio. Vi faccio tanti saluti con un arrivederci presto.»
Immagine tratta da Il Corriere della Sera |
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