sabato 22 febbraio 2014

Lettera aperta a Matteo Renzi. Con note per Stefania Giannini e Maria Carmela Lanzetta





Caro Matteo,

(non ci conosciamo, ma sono convinta che preferisci essere chiamato così piuttosto che Signor Presidente del Consiglio), tanti auguri per l’incarico che oggi diventerà operativo.

Ti auguro davvero di far bene. Non perché mi importi particolarmente della tua carriera, né perché ne va di mezzo, come hai detto, la tua faccia.

È che ne va di mezzo il Paese.

Eravamo, nel 2011, nel baratro assoluto.

Mario Monti, con le lacrime e il sangue che sappiamo, ci ha riacciuffato proprio al punto di non ritorno. Enrico Letta ha portato avanti la croce, con molti limiti, ma con grande dignità. (Naturalmente, con la regia di Napolitano cui gli italiani, anche quelli che la pensano molto diversamente, devono parecchio).

Ora tocca a te e, se tu andassi a sbattere, andremmo a quel paese tutti quanti e questo difficilissimo tentativo di rimetterci prima in carreggiata e poi di ricominciare a correre, si frantumerebbe in un infinito numero di schegge che ci ferirebbero mortalmente.

Dunque: in bocca al lupo. Auguri. Di cuore.

E auguri ai tuoi ministri. Come cittadina, mi auguro che tutti lavorino al meglio. Per il mio lavoro, guardo con attenzione soprattutto al ministro della Giustizia e a quella dell’Istruzione. Particolarmente a quest’ultima.


Anche se i problemi di cui dovrà farsi carico sono tanti e molti urgenti e alcuni urgentissimi vorrei chiedere a Stefania Giannini – veda lei il titolo che preferisce: ministro/a, – di non scordarsi di una piccola eppure importantissima parte della Scuola: quella che lavora in carcere.



Infine. Ho visto un sacco di polemiche interne al tuo partito per la nomina a ministro di Maria Carmela Lanzetta. A me (calabrese d’origine e di cuore), ha fatto piacere. E mi auguro davvero che faccia bene.

Ancora in bocca al lupo, Matteo,

ciao,
Maria















1 commento:

  1. Sono sicura che Maria Carmela Lanzetta farà bene. Magari Renzi avrebbe fatto meglio consultarla prima e non usarla come arma da "dividi et impera", ma ormai è fatta. Condivido tutta la tua lettera.

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