domenica 9 febbraio 2014

Febbraio





«Febbraio è un mese di languori, il cuore del mondo è greve, ignaro ancora dell’inquieto aprile e del vigoroso maggio» (William Somerset Maugham, La signora Craddock, 1902)

Ci sono stati due-tre giorni di sole primaverile, una luce che rendeva fortemente il senso del termine “trionfo”. Per il resto (a Napoli) grigio, pioggia, vento. E (a Reggio) uno sciame sismico che bene al cuore non fa.

L’Italia immersa in problemi abissali.

E due fenomeni che, nella quotidianità, vedo sempre più intrecciati: la scarsa capacità di lavorare, ovvero il lavorare senza saper lavorare e una maleducazione crescente. Mi chiedo se la risposta possibile sia una sorta di rabbia quieta.


All’inizio del mese, mentre risalivo, a Nisida, l’ultima curva prima delle scale che portano a scuola – un cielo di smalto azzurro e un’aria cristallina – due gabbiani enormi, si allontanavano, gonfi e fieri, a passi lenti prima si spiccare il volo, goffo all’inizio, poi sicuro. Lasciando, davanti al grande aquilone, a terra, brandelli insanguinati di piccione.

Fino a qualche anno fa, i gabbiani erano un’immagine poetica: planavano tra il mare e la terra, voli armoniosi, bellezza in movimento. Ora, sono sempre di più, sempre più grassi e sempre più inquietanti.



Questi i miei ultimi interventi su Zoomsud:


Nessun commento:

Posta un commento