Non intendo entrare, al momento,
in qualsiasi discussione che riguardi l’attuale crisi di governo e i suoi
possibili sbocchi.
Ma, come tanti altri, ho scritto
anch’io su twitter la mia frasetta, per quello che vale, a favore della permanenza, al Ministero
dei Beni culturali, di Massimo Bray. Perché, dal suo primo giorno di ministro,
con quella sua visita a sorpresa, a Pompei (e relativa sua scoperta di come sia
difficile, ad un turista arrivato a Napoli, anche semplicemente arrivarci, a
Pompei) m’è sembrato portare un po’ d’aria nuova in quello che dovrebbe essere,
in un paese come il nostro, un settore strategico – e sembra confinato,
invece, a quelli che, insomma, vediamo un po’ a chi possiamo affidare ‘sta
sciocchezzuola.
E, poi, perché, senza di lui, i
Bronzi dormirebbero ancora a palazzo Campanella e non sarebbero ancora tornati
in piedi, in tutto il loro fulgore, dove devono stare: a palazzo Piacentini, e
non sarebbero arrivati i soldi per Sibari, che magari riesce a salvarsi dal
fango e un po’ d’attenzione a Kaulonia ecc.ecc.
Non vorrei, quindi, che, a questo
punto, qualcun altro, a Roma, la prenda alle lunghe per la riapertura dell’intero
Museo Archeologico.
Leggevo che la Calabria non ha
siti Unesco. È mai possibile?
Sarebbe troppo auspicare che,
dopo il risveglio dei Bronzi, ci si accorga, un po’ tutti, che la Calabria è un
pezzo di Magna Grecia a cielo aperto e che, in qualsiasi altra parte del mondo,
di tanta bellezza ci vivrebbe una buona parte della popolazione?
Questi i miei ultimi interventi su Zoomsud:
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