Alcune lasciano niente più che un po’di stanchezza. Qualcuna viene dimenticata presto. Qualche altra resta nel bagaglio delle cose preziose della propria vita.
Parlo delle visite. Ovvero di
tutte quelle, innumerevoli, personalità che, richieste o di propria
volontà, arrivano nel carcere minorile di Nisida.
Uomini (e donne) della
cultura, dello spettacolo, dell’arte, dell’economia, della politica.
Talvolta, delle Istituzioni. Nei miei trent’anni lavoro nel carcere ho
visto tutti i ministri della Giustizia via via in carica, un ministro
dell’Istruzione, un ministro per l'Innovazione, 4 Presidenti della
Repubblica, di cui uno, quello diventato bis Presidente, c’era venuto
anche quando presiedeva la Camera.
Anche ieri è arrivata una visita di
quelle da bollino “livello altissimo”. Un incontro reale, snodatosi
attraverso le varie attività dell’Istituto e che ha avuto un momento di
dibattito in quel Laboratorio di Politica dedicato a Roberto Dinacci di
cui andiamo molto orgogliosi perché consente ai nostri ragazzi, che
vivono ai margini, fuori o contro lo Stato di confrontarsi sui
temi della cittadinanza ovvero dell’essere cittadini all’interno di una
comunità con chi ha, a livelli diversi, responsabilità sulla cosa
pubblica in uno scambio che, quanto più e vero, tanto più è utile ad
entrambi.
Laura Boldrini ha interrotto la prima
domanda (domande vere; scritte e selezionate dia ragazzi) di una giovane
rom (Nisida è l’unico carcere minorile del Meridione ad avere una
sezione femminile) per dire: “Grazie. Sono contenta che mi hai chiamato:
Signora Presidente… sì io sono Presidente e sono una Donna”.
Le domande sono continuate (la
situazione delle carceri, la mancanza di lavoro per i giovani, la
violenza sulle donne, il senso della politica) e le risposte sono state
chiare, garbate e appassionate.
Che cosa i ragazzi e ragazze di Nisida
ne hanno recepito lo vedremo nel tempo. Certo, sarà mio compito, già da
stamattina, provare a far scrivere le loro reazioni immediate, ma è la
distanza che consentirà di cogliere se una frase, un concetto, un modo
di porgere ha acquisito un significato più forte per loro.
Anch’io sedimenterò nel tempo una giornata che, con tutta l’abitudine alle visite, resterà tra quelle più particolari della mia vita lavorativa.
Delle tante cose immediate che potrei dire, ne scelgo una.
Laura Boldrini ha ascoltato. Non ha sentito giusto per agganciare risposta a domanda. Ma ha posto attenzione per capire.
Dovrebbe essere ovvio, eppure: è una bella cosa vedere che una signora, terza carica dello Stato, lo fa.
Queste le mie osservazioni sulla visita della Presidente della Camera, Laura Boldrini a Nisida, il 13 maggio, pubblicate su Zoomsud: http://www.zoomsud.it/commenti/52400-una-signora-presidente-tra-i-ragazzi-di-nisida.htm
Tra gli articoli pubblicati oggi, rimando a questo pezzo di Conchita Sannino sulla Repubblica on line
http://napoli.repubblica.it/cronaca/2013/05/14/news/boldrini_tra_i_giovani_detenuti_di_nisida_presidente_come_possiamo_aver_fiducia_-58739840/
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