«Amorevolezza e maternità quasi si escludono a
vicenda. La vera maternità è coraggio virile. Quanti baci materni vanno a
finire su teste non infantili e quanti non materni su quelle infantili».
Ho letto questa citazione della Cvetaeva (Indizi
terrestri, Guanda 1980) in uno dei tanti pezzi che il blog del Corsera
la 27 ora(solitamente intelligente e interessante, nell’occasione di più) ha dedicato
alla maternità in una ricorrenza, quella della festa della mamma, che mi è
sembrata, sui media, più fortemente richiamata rispetto agli anni precedenti.
Sul Corsera online, intanto, ogni giorno c’è una
nuova puntata di Una mamma imperfetta (gran
bella idea e gran bella realizzazione di Ivan Cotroneo).
La maternità è argomento complesso, a molti
strati, pieghe, pieni e vuoti, aspetti passibili di analisi psicologico-sociale e altri, piuttosto,
da narrazione letteraria, autobiografia che tocca l’interpretazione che
ciascuna dà, coscientemente o meno, della vita e della morte, del corpo e del pensiero, della
concretezza e dell’astrazione, della terra e dell’anima.
Su donne e maternità c’è ancora tanto da dire (da dirsi). Come molto da dire (da dirsi) c’è su uomini e paternità. Perché i figli sono figli di entrambi i genitori.
Nessun commento:
Posta un commento