martedì 27 aprile 2021

Il Recovery di Mario Draghi e la primavera dell'Italia

 

Immagine dal Web

Ogni volta che Mario Draghi parla, mi sento meglio. Mi torna la fiducia che un Paese – i cui tratti di vecchiaia, di stupidità e di corruzione sembrano in troppi momenti prevalere tanto da temerne la fine – possa ritrovare il meglio di se stesso e tornare, come pure è, giovane, ingegnoso, giusto: ma di più di quanto sia stato. Un nuovo Rinascimento, un nuovo Risorgimento.

In un mondo ideale, mi aspetterei di leggere e ascoltare, oggi – di contro a tutti quelli che sono pronti a mettere i bastoni fra le ruote, assumendosi così una responsabilità storica nei confronti del Paese – parole che esprimano lo slancio ideale, a rimboccarsi le maniche: perché ora, a differenza di appena pochi mesi fa, il futuro è possibile: ed è un buon futuro.

 

Immagine dal Web


Col Recovery di Mario Draghi – se realizzato – l’Italia si avvierà ad una nuova primavera.

Andrebbe scritto in versi, ma, almeno per ora, lo dirò, imprecisamente, così. Spero di poter fare ancora qualcosa per il mio paese, ma, se anche non mi fosse possibile, già il felice battito del cuore per Mario Draghi – presidente dalla eccezionale caratura politica (notevoli i suoi discorsi; quello pronunciato il 25 aprile da imparare a memoria) – è il mio credere all’Italia che verrà: migliore di quella di oggi.

Nessun commento:

Posta un commento