Quando ai fuggiaschi che,
su un barcone sgangherato, cercano inutilmente un porto d’attracco, viene
proposto Vibo Valentia, la risposta è che, allora, è meglio tornare in Africa.
Bene ha fatto la sindaca
di Vibo Valentia a non stracciarsi le vesti, ma a reagire con garbo a tale battuta di Tolo Tolo, con una lettera in cui lo invita a conoscere una città,
che ha così portato all’attenzione di tanti che, magari, ne ignoravano anche il
nome.
A me, Tolo Tolo non è sembrato un film
memorabile, ma il suo messaggio va valutato con attenzione per l’interesse che
suscita e il successo che sta avendo. In un film che ironizza
su tanti luoghi comuni, anche il riferimento alla Calabria come luogo di scarto va assunto come una presa
in giro di stereotipati cliché.
Non si può non osservare
che si tratta di un luogo comune così grande da rientrare non solo nel
linguaggio di tutti i giorni, ma
anche in battute da narrativa e da film. Dopo lo Schiavone di Manzini che,
trasferito da Roma, finisce in Val d’Aosta scansando fortunatamente la Calabria, ora abbiamo Zalone che, con la
Calabria, suscita una delle risate più piene del suo film.
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