martedì 7 gennaio 2020

Tolo Tolo e la Calabria



 
Vibo Valentia

Quando ai fuggiaschi che, su un barcone sgangherato, cercano inutilmente un porto d’attracco, viene proposto Vibo Valentia, la risposta è che, allora, è meglio tornare in Africa.

Bene ha fatto la sindaca di Vibo Valentia a non stracciarsi le vesti, ma a reagire con garbo a tale battuta di Tolo Tolo, con una lettera in cui lo invita a conoscere una città, che ha così portato all’attenzione di tanti che, magari, ne ignoravano anche il nome.

A me, Tolo Tolo non è sembrato un film memorabile, ma il suo messaggio va valutato con attenzione per l’interesse che suscita e il successo che sta avendo. In un film che ironizza su tanti luoghi comuni, anche il riferimento alla Calabria come luogo di scarto va assunto come una presa in giro di stereotipati cliché. 

Non si può non osservare che si tratta di un luogo comune così grande da rientrare non solo nel linguaggio di tutti i giorni, ma anche in battute da narrativa e da film. Dopo lo Schiavone di Manzini che, trasferito da Roma, finisce in Val d’Aosta scansando fortunatamente la Calabria, ora abbiamo Zalone che, con la Calabria, suscita una delle risate più piene del suo film.

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