lunedì 27 gennaio 2020

L'Emilia a Bonaccini. La Calabria a Jole Santelli


 
Jole Santelli, prima donna governatrice della Calabria. Immagine dal web
Bonaccini ha vinto in Emilia, certificando che Salvini, che resta forte, è battibile. È il dato centrale da cui il paese, riparte. Con alcuni corollari, a cominciare dalla scomparsa del M5Stelle, che, tanti anni dopo, ha fatto la stessa fine dell’Uomo Qualunque di Guglielmo Giannini. E da quella di Forza Italia, viva e vegeta, invece, in Calabria.

Dove si è confermata quella che Aldo Varano, finissimo analista politico e direttore di Zoomsud, definisce “la legge del pendolo”: la vittoria, ad ogni elezione regionale calabrese, degli sconfitti della precedente. 

Il perché va riscontrato nell’incapacità del governo regionale, di qualsiasi colore – e, naturalmente, con limiti e responsabilità differenti – di rispondere alle esigenze dei cittadini. Una terra dove la stragrande maggioranza non vota perché lo ritiene inutile (‘so tutti uguali e non cambia niente); la “migliore gioventù”, magari super laureata va via non “per fare esperienza del mondo”, ma più banalmente perché nella propria terra non ha futuro; il clientelismo batte di gran lunga il voto d’opinione. Con tante energie culturali che non riescono a imporsi come narrazione collettiva ed eccellenze prive di un contesto di economia produttiva.

Ci sarà tempo per analizzare meglio. Per ora mi limito a due interrogativi. 

1.Il centro - sinistra non ha riproposto il governatore uscente, per timore di un qualche, ulteriore e, magari più pesante, “avviso giudiziario”. Oliverio avrebbe perso, comunque. Ma è stato proprio necessario sostituirlo, con il balletto cui abbiamo assistito per mesi?

2.Jole Santelli ride ad una “battuta” che, a me, come a tantissime altre (e anche altri, in verità) fa accapponare la pelle. Ciò non toglie (diversamente, penso, da quanto ritengono, in tantissime) che la sua candidatura, in quanto donna, sia un segno di novità. Il valore, in politica, non è certo dato dai cromosomi. Eppure, che, ormai da tempo, candidature femminili importanti vengano più da destra che da sinistra è un dato da non trascurare. E non è un fatto trascurabile che sia, da oggi, una donna a capo del governo della Calabria.

Bonaccini con Renzi. Immagine dal web

Sulle elezioni in Calabria, rimando a questo mio intervento su Zoomsud:

 

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