Mercoledì
30 ottobre intorno alle 19. Sto facendo la lista delle cose da comprare da
domani. In testa già ho messo: caramelle. Halloween l’ho scoperto una trentina
d’anni fa, quando mia figlia frequentava il British, ma era ricorrenza di
pochi. Da un po’ di anni, invece, i bambini del vicinato vengono a bussare – scherzetto
o dolcetto – con adeguate borsette da riempire.
Suonano
al campanello. Sono due bambini, uno vestito da scheletro l’altra da fantasma.
E,
insieme, lo dicono: Dolcetto o scherzetto?
Mi hanno
preso alla sprovvista, provo a farglielo capire: Siete in anticipo. È domani
che dovete venire.
Loro,
non si scompongono: Domani, abbiamo una festa.
***
Sempre ieri, altra zona della città. Una signora bussa alla vicina da poco trasferita nel condominio. Le dà delle caramelle. Sono per i suoi figli, quando, a loro volta, stasera, busseranno al grido di dolcetto o scherzetto.
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Sempre ieri, altra zona della città. Una signora bussa alla vicina da poco trasferita nel condominio. Le dà delle caramelle. Sono per i suoi figli, quando, a loro volta, stasera, busseranno al grido di dolcetto o scherzetto.
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