domenica 10 marzo 2019

I racconti delle donne di Annalena Benini e il nostro, di colleghe a Nisida






 Per le mie colleghe, con affetto

Sto leggendo I racconti delle donne, una raccolta di straordinari racconti di autrici (il mio preferito è quello di Natalia Ginzburg), accompagnati dalle illuminanti considerazioni della straordinaria Annalena Benini.

Ho lavorato e lavoro in un ambiente fatto di uomini e donne, ma il gruppo ristretto di docenti è stato sempre fatto (con poche e di breve periodo eccezioni) solo di donne.

Abbiamo affrontato insieme i problemi del nostro lavoro, i progetti scolastici, la metodologia didattica, il modo di rapportarsi a questo o quel ragazzo.

Ma, insieme, abbiamo anche vissuto nascite, matrimoni, separazioni, divorzi, lutti, eventi lieti o tristi nella vita e nelle famiglie dell’una o dell’altra. Abbiamo litigato e ci siamo fatte molte risate. Ci siamo consigliate su ricette, parrucchieri, medici, rapporti con i figli. Abbiamo urlato, ci siamo tenute il broncio, abbiamo cercato di consolare chi stava sotto il peso di un problema o di un dramma. Non ci siamo parlate e abbiamo ascoltato angosce, paure, dolori, vittorie e felicità dell’una o dell’altra. 

Nisida, Guardino Sensoriale
 Il nostro sarebbe un racconto con dentro il mare e i gabbiani, i dolci per provare l’abilità culinaria dell’una o dell’altra, qualche sogno commentato insieme, le passioni (sportive, ambientali, culturali) di questa o di quella. Un racconto tutto di chiaroscuri, con dentro generosità e incomprensioni, piccole cattiverie e lacrime compatite, braccia che hanno retto chi in quel momento non ce la faceva e mani che non si sono strette, silenziose fratture e battito comune del cuore per ogni piccola gioia individuale.

Amiche talvolta, talaltra solo colleghe.
Eppure, con le nostre chiacchiere e anche i nostri silenzi mattutini prima di entrare in classe, magari per contrasto, ci siamo vicendevolmente sostenute nell’affrontare, ciascuna a modo suo, le gioie e le sofferenze della vita.

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