martedì 5 febbraio 2019

Che bravo, il maestro Marioni




Nel maggio del 2011, Luigi Pingitore completò quello che, a mio parere, resta tuttora il più bel documentario su Nisida: un intreccio di natura, storia, mito, attraverso brani di quei Racconti per Nisida che già pochi mesi prima avevano visto un seguito nei Racconti per Nisida e l’Unità d’Italia.
Il video è impreziosito dalla voce di Alessio Boni che recita quanto su Nisida hanno scritto Omero e Dumas. Un regalo che l’attore aveva voluto farci dopo una visita all’Istituto tra le più belle che io ricordi. 

Dalla conversazione, prima in giro per l’isola, poi a pranzo, infine in un lungo dibattito con i ragazzi, Boni, raccontando (in maniera schiva) com’era diventato un attore, fece emergere un’umanità profonda, corroborata, insieme, da umiltà e determinazione, capacità di sacrificio e forza di volontà: una sorta di semplice dedizione all’intima esigenza di maturità professionale e personale.

È anche per questo ricordo, e per stima nei confronti di Ivan Cotroneo, che ho cominciato a vedere La compagnia del cigno, di cui Boni è protagonista.
Per alcuni aspetti, la fiction è apparsa una piccola summa del politically correct. C’è il ragazzo terremotato (bellissima scelta, quella di raccontare indirettamente il dramma di Amatrice), la ragazza ipovedente, il ragazzo col sarcoma, i genitori orfani di una bambina, la coppia scoppiata, il ragazzino in affidamento con la madre tossicodipendente, lo zio omosessuale, i bambini più adulti dei loro genitori ecc. Ci sono anche un accenno di astio sociale tra la famiglia ricca e il padre che conta solo sul suo lavoro e un certo soffermarsi sul diritto all’aborto motivato con “la paura della felicità”. Manca quasi solo il ragazzo, magari musulmano, arrivato al conservatorio dopo essere approdato con un gommone sulle nostre coste per avere un campionario abbastanza completo del presente: in un ambiente, comunque, culturalmente privilegiato e dove anche i rapporti più sfilacciati si muovono nell’ambito della “civiltà.” 

Con le sue storie di adulti e ragazzi, La compagnia del cigno è stata, per settimane, una (molto) gradevole compagnia. 

Mi mancherà lo sprucido e autentico maestro Marioni di Alessio Boni che, insegnando a suonare in un’orchestra, insegna ad affrontare la vita. (Ho fatto un gran tifo per lui, soprattutto quando Irene voleva abortire).

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