Saviano, Giovannesi e Braucci: premiati con l'Orso d'argento alla sceneggiatura al Festival del cinema di Berlino |
Per i ragazzi di Nisida, Saviano è infame. Anzi, c’è tanta rabbia nella
loro voce che l’effetto è violentemente urlato: INFAME. Perché colpevole “d’essersi
fatto i soldi” raccontando di camorra, ovvero “buttando fango su Napoli”.
Come forma di disprezzo nei suoi confronti, quando il
libro venne pubblicato, boicottarono il mio tentativo di leggere in classe La paranza dei bambini.
Errore grosso, il loro, reso più evidente dal film
diretto da Giovannesi.
Forse nessuno come
Saviano restituisce, con intelligente partecipazione emozionale, la ferocia e
il candore delle vite allo sbando di decine e decine di ragazzi della periferia
napoletana: adolescenti alla ricerca di un’identità nell’unica modalità che gli
appare possibile: nel potere, nei soldi, nel crimine: nel fare gruppo con gli amici e paura ai nemici.
Il film è bellissimo.
La realtà di cui parla è
bruttissima.
Quando ce ne s’occuperà
adeguatamente non sarà mai troppo presto.
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