C’è un giorno d’ogni inverno, non tanto diverso dagli
altri
in cui decidi di sostituire il giubbotto pesante con
uno più leggero:
e ti sembra di toglierti dalle spalle un ingombro
opprimente,
d’essere pronta ad una nuova primavera.
Ti rallegri del tuo sentirti leggera, dei muscoli
stesi
nel movimento, come se le tue ossa fossero bambine.
In un attimo di passi più lievi e respiro azzurro
hai avvertito l’otre in cui eri sepolta creparsi da un
lato.
L’intuizione, improvvisa, che la vuotanza è misura
strabordante del rintanarsi dal mondo ti restituisce
la consapevolezza che, dentro, ti serpeggia la vita.
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