mercoledì 16 gennaio 2019

Giuda di Amos Oz


La vita è un’ombra che passa. Anche la morte è un’ombra che passa. Solo il dolore non passa. Dura. Per sempre. Amos Oz, Giuda, Feltrinelli



«Carina, gentile, cordiale e forse anche ben disposta, gli parve quella donna. Decise di rivolgersi a lei, di chiederle, per favore, se poteva consigliargli dove andare, cosa fare… (…) Posò per terra lo zaino. Lo lasciò sull’asfalto impolverato. Vi depose sopra con cautela il suo cappotto, il bastone e il berretto. E domandò a se stesso.»

Una conclusione formidabile (le chiuse ricordevoli sono molte di meno degli incipit memorabili) suggella un romanzo di grandissimo spessore, Giuda di Amos Oz: capace di mettere insieme, nell’incontro tra pochi, incisivi personaggi, insieme due tematiche tutt’altro che semplici, l’interpretazione di Giuda come “vero cristiano” e la nascita dello ebraico.

Rimando, per chi ne voglia sapere di più, alla recensione di Marco Caneschi https://www.criticaletteraria.org/2015/01/Giuda-amos-oz-feltrinelli.html e all’intervista di Wlodek Goldkorn all’autore in occasione della pubblicazione del libro :  http://www.repubblica.it/cultura/2014/10/20/news/amos_oz_chi_tradisce_capace_di_cambiare_il_mondo-98545224/



Nessun commento:

Posta un commento