martedì 1 marzo 2016

Fervore di Emanuele Tonon







Fervore di Emanuele Tonon è un libro molto particolare: per la tematica – il racconto, autobiografico di un anno di noviziato francescano – e per il linguaggio, che sembra essere costantemente tratto da un silenzio onirico, da un sogno che si liquefa.

L’autore parla della sua esperienza come di una fase in cui, insieme ai suoi confratelli, si è inventato un Dio e ha cercato, nel monastero, in uno stato di fremente veglia, una sorta di oasi rispetto alla difficoltà di affrontare la complessità dell’esistere. Mesi di quieta esaltazione, di acquatico tentativo di adeguarsi ad una fantasia, di trasformare in fuoco ardente ma non divorante un’immagine della mente, la proiezione di un desiderio.

Non conosco Tonon, di cui non avevo letto nulla in precedenza, ma immagino di non sbagliare pensando che sia, attualmente, ateo. Cosa che non rende meno interessante/utile la lettura di Fervore anche a chi crede che la nostra immaginazione sia sì infinita, ma infinitamente meno di quella di colui che l’ha creata.

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