venerdì 25 marzo 2016

Le conchiglie del Venerdì Santo








Raccolgo conchiglie sotto una pioggia leggera, in questo Venerdì di Passione che coincide, quest’anno (come nella Divina Commedia), con l’Annunciazione. Festa ormai abbastanza trascurata, ma sentita, un tempo come la più grande. Come si diceva in Calabria fino alla generazione dei miei nonni, il 25 marzo mancu i ‘celli fannu fuleia, (neppure gli uccelli fanno nido), giacché la natura tutta è sospesa nello stupore del Verbo che si incarna.

In fondo, queste due circostanze, considerate in maniera inversa, prima la nascita poi la morte, riguardano ogni uomo: l’annuncio di una nuova gravidanza coincide, di fatto, con la certezza che un nuovo essere, prima o poi, morirà.

Ma l’Uomo dei Dolori, che ha vissuto, nel Getsemani, l’infinita, perdurante agonia del mondo, è risorto.

Nessun commento:

Posta un commento