Lascio ad altri le analisi
politiche su chi ha vinto e chi ha perso (cose, entrambe, in realtà, molto
chiare) e, soprattutto (cosa meno chiara al momento), sui nuovi sommovimenti che questo voto comporterà nel
panorama dei partiti italiani.
Quanto a me, vorrei godermi
questo sabato. Uggioso, piovoso e freddo, ma con ottime possibilità di
applaudire di 12° Presidente della Repubblica italiana.
A me, la scelta di Mattarella piace.
E anche molto.
Un po’, non lo nego, perché certi
nomi (prima) in circolazione mi fanno venire l’orticaria.
Ma tanto – davvero tanto – perché
l’idea di avere al Quirinale una persona per bene, che non cerca di piacere a
tutti, che parla poco, ma quando lo fa parla chiaro, che ha dei principi solidi
che affondano nella storia reale del paese (che è una storia migliore di quanto
si pensi), che sa di Costituzione e di leggi, mi fa respirare meglio.
C’è in questo sabato – e il
sabato di per sé è giorno di attesa – un che di promessa: una ragione in meno
di sentirsi “stanchi” d’essere italiani (cosa, che di per sé, dovrebbe poter essere
vissuta come un privilegio).
Nessun commento:
Posta un commento