sabato 13 aprile 2013

Nisida. Nuovi Appunti di didattica sperimentata: Dopo la Trilogia, la Grammatica







All’inizio del 2012 ho pubblicato, su questo blog, una serie di post dal titolo unitario di Nisida. Appunti di didattica sperimentata: ovvero piccole sintesi di progetti che hanno caratterizzato la didattica nell’Istituto penale minorile successivamente a quella, degli anni 1980-2000, narrata nel libretto Insegnare a Nisida. E, in diversi post sparsi, negli ultimi due anni, ho fatto cenno ad un progetto su cui, a partire dal 2006, ho dedicato il massimo della mia attenzione.



Che Nisida sia un luogo bellissimo è sotto gli occhi di chiunque, per avventura, la veda. Più nascosta è la ricchezza della sua storia: della storia tout court e di quella letteraria in particolare. Ma, quando si comincia a cercare chi, quando e come ha scritto di Nisida, le scoperte sono talmente tante e tanto importanti che è chiaro come ci troviamo all’interno di una sinfonia la cui bellezza sta nel non concludersi: nel volere, ancora, note.



Da una prima raccolta di testi letterari concernenti Nisida, il passaggio fu semplice: invitare alcuni autori a scrivere di Nisida, prima in maniera autonoma e poi all’interno di una sorta di Scuola di Scrittura, che ha dato ampio spazio alla creatività dei ragazzi e delle ragazze.



Sono nati così tre volumi di racconti: Racconti per Nisida, Racconti per Nisida e l’Unità d’Italia e Racconti per Nisida, isola d’Europa, pubblicati tutti, amichevolmente e fuori commercio da Mario Guida. Al primo e al terzo gli Autori hanno partecipato del tutto gratuitamente, al secondo hanno avuto un piccolo contributo del Ministero dell’Istruzione, all’interno del progetto Nisida come parco letterario, parte essenziale del complessivo LeAli al Futuro.



Dei tre volumi, sono particolarmente legata al secondo. Non perché ha avuto anche riconoscimenti importanti (a partire dal Premio Perelà), ma perché, da italiana, ho sempre avvertito come un valore assoluto il sacrificio di chi, come Poerio, è stato ristretto nella Torre e per anni mi ero interrogata su come rendergli un giusto omaggio. Che l’occasione sia arrivata in concomitanza con il 150simo dell’Unità è stato, per me, un motivo, di gratitudine profonda.



Parlare dell’isola, della sua bellezza, dei grandi uomini, e donne, che l’hanno abitata ha dato modo ai ragazzi e alle ragazze di parlare di se stessi, delle loro rabbie e dei loro sogni, delle loro emozioni e delle loro idee. In maniera indiretta, naturalmente.



La quarta tappa è stata cercare una strada che lasciasse questa maniera indiretta, ma riportasse il discorso globale un po’ più al centro di se stessi: non l’isola, insomma, ma i ragazzi che la abitano, chiamati a raccontarsi attraverso lo schermo della grammatica, ovvero le parole, gli aggettivi, i verbi maggiormente avvertiti come propri.



Ancora una volta, la partecipazione degli autori è stata gratuita, mentre l’editore – Caracò, stavolta – ha pubblicato alcune centinaia di copie cartacee, fuori commercio, utilizzando i diritti ceduti a tal fine dagli autori de La giusta parte. Come già con i tre volumi precedenti, tali copie sono state e/o saranno distribuite in omaggio, a Nisida, alle autorità, ai tanti che vengono in visita, ai partecipanti a nostre manifestazioni ecc. ecc.



Nel contempo, il libro è stato messo in vendita in versione e book: gli eventuali proventi saranno integralmente destinati alla successiva pubblicazione. Che continuerà il percorso di cui  La Grammatica di Nisida è che una tappa: importante e non esaustiva.

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