martedì 20 luglio 2021

Per chi mi ha chiesto del Pellaro Libri

 

Aldo Varano e Mimmo Gangemi al Pellaro Libri Estate 2017

Quante sono le manifestazioni che riguardano i libri dell’estate calabrese 2021? Non le ho contate, ma sono tantissime, ogni giorno ne leggo di nuove. A tutte auguro successo: di pubblico, di dibattito, di vendita e lettura dei libri (la Calabria è quella che continua a leggere meno di tutte le regioni).

Si può ricominciare da dove ci si era fermati, come se quello che abbiamo vissuto (e quello che speriamo di non dover rivivere tra qualche mese) sia chiudibile tra due parentesi con un tranquillo heri dicebamus?

Non ho indicazioni da dare ad alcuno, ma personalmente sono convinta che, nei mesi scorsi, bisognava (sarebbe stato opportuno) farsi qualche domanda e darsi, possibilmente, qualche risposta più adeguata ai tempi straordinari che viviamo.

Quando, negli ultimi anni, c’è stata una tale urgenza di essere nel sentimento/al punto in cui il mondo si rinnova? Versi di Pier Paolo Pasolini, da parafrasare con: sentimento uguale capacità di visione, prefigurazione del futuro, e mondo che si rinnova, anche se non lo sa, perché dalla pandemia, nel bene e nel male, non ci usciremo tout court come ci siamo entrati.

Questo preambolo per dire – a chi me l’ha chiesto – che il Pellaro Libri Estate è, al momento, sospeso. Tornerà, forse, in forme rinnovate. O ci sarà un altro progetto. Oppure: vedremo.

C’è stato un Pellaro Libri Inverno da remoto con la presentazione di Natalino di Caterina Malara e de Il Popolo di mezzo di Mimmo Gangemi e ne ringrazio ancora la dirigente scolastica dell’IC Cassiodoro - don Bosco, Eva Nicolò. Se avessi optato per una continuità senza prima provare a rispondere ad alcune domande, avrei, quest’estate, presentato Salutiamo, amico di Gianfrancesco Turano, edito da Giunti. Un libro purtroppo uscito, lo scorso anno, cinquantesimo della rivolta di Reggio, in piena pandemia e che, per questo, non ha avuto l’attenzione che merita(va).

A pochi mesi da elezioni regionali di straordinaria importanza perché ci saranno da gestire i soldi del PNRR, e, con essi, forse l’ultima possibilità, per la Calabria, di fuoruscire dalla propria marginalità, la riflessione su uno snodo importante che ha condizionato non poco la nostra storia.

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