Il presente è la più
fragile tra le strutture improbabili. Poteva essere diverso. In qualunque sua
parte, come nel suo complesso, poteva costituirsi altrimenti. Il che vale per i
massimi sistemi e per le piccolissime cose. Ian McEwan, Macchine come me, Einaudi
Negli anni del suo
governo, ne ho apprezzato alcune scelte, meno altre.
Mi è piaciuto il braccio
che ha messo sulle spalle di un ragazzo di Nisida che raccontava di quanto
avesse contato, nel suo cambiamento, il perdono avuto dalla moglie dell’uomo
che aveva assassinato. Soprattutto, il fatto che abbia cercato di nascondere,
come gli stava succedendo, che si stava commuovendo davvero. Mi è sembrato
andare verso il disastro con il modo in cui ha condotto la battaglia (per me
giusta, anche se con alcune perplessità) sul referendum.
Matteo Renzi, Un'altra strada, Marsilio |
Sono diventata renziana
il giorno dopo la sconfitta alle elezioni del 2018, quando disse: Mai coi 5
stelle. Ho considerato una scelta molto scivolosa, e, insieme, una mossa
geniale, l’inversione che ha portato all’attuale governo, tutt’altro che perfetto,
con personaggi molto discutibili, ma che, per molte ragioni, è una “liberazione”,
rispetto al precedente.
Ora – attesa, annunciata,
negata, serpeggiante da sempre – arriva la sua uscita dal Pd.
È una di quelle mosse – come
insegnano tante esperienze storiche – che rischia di essere perdente.
È un pericolo serio, non
per lui (il paese se ne farebbe facilmente una ragione), ma per il complessivo
sistema politico italiano, per le ragioni di un solido riformismo, capace di
essere, a seconda dei risultati elettorali; forza di governo e opposizione
costruttiva.
Oppure
sarà un errore felice, una sorta di unicum, che riaprirà ad una visione di
futuro ampia.
E poiché l’appartenenza,
o, comunque, lo schierarsi politico è affare di viscere, oltre che di cuore e di
testa, nel rimestio di sentimenti d’una ferita ripestata (il Pd amalgama mai
riuscito di un nuovo riformismo, anchilosato in correnti, autoreferenziale, con
molti personaggi, parlo del Sud che conosco meglio, deplorevoli), il battito di
fondo è una speranza, più che un augurio.
Che l’azzardo di oggi, nel tempo, sorprenda: come una possibile
strada nuova.
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