Ultimo giorno di
scuola ufficiale, anche se poi ci
saranno gli esami e la chiusura di alcuni progetti.
Da un po’ di anni,
in giorni come questo, tra di noi si commenta: è stato più difficile dei
precedenti. E non è affermazione di stanchezze soggettive, ma registrazione
oggettiva della situazione.
I ragazzi che
arrivano a Nisida sono il termometro di una malattia sociale sempre più grave
e, tuttora sottovalutata nonostante il rilievo anche mediatico del dibattito di
questi mesi.
A scorrere, nella relazione finale generale, l’elenco di
ciò che pure, nonostante tutto, abbiamo fatto ci stupiamo noi stesse delle
relazioni intessute con i nostri allievi/e, degli sguardi cambiati, qualcuno
impercettibilmente, qualcuno più in profondo, dei progetti,
piccoli e più grandi, realizzati.
Di alcuni percorsi
educativi siamo particolarmente orgogliose. Di uno, di più.
Il 17 febbraio
scorso ragazzi del progetto In viaggio
per guarire, guidati dalla prof.ssa Anna Berenzi hanno condiviso la loro
esperienza con i ragazzi del nostro Laboratorio di Scrittura.
L’impatto, per
noi, è stato fortissimo, soprattutto dopo la morte di Andrea che ci aveva
particolarmente emozionato col suo racconto di dolore e speranza, sintetizzato,
da amante della bicicletta, nella frase: “Dopo ogni salita, arriva la discesa.”
Su come
trasformare il dolore in forza di vita abbiamo lavorato per mesi: un percorso
educativo molto forte, che dà un valore in più ai due progetti premiati
dall’Italian Teacher Prize.
Domenica 10 giugno
alle 11.30, lo ricorderemo con un piccolo Reading, che unisce scritti delle
ragazze e degli operatori, nel corso di una mattinata in cui l’isola sarà
aperta in suo onore a chi vorrà venire: a piedi, in macchina e, soprattutto, in
bici.
Nessun commento:
Posta un commento