La prima, la
conoscevo di nome; della seconda non ne avevo mai sentito.
Sono le autrici degli ultimi due libri che mi hanno molto
colpito: per qualità di scrittura e per la tematica, capace di far rivivere
due, diverse, tragedie mondiali.
Entrambe citate, queste autrici, (insieme a molte altre) in un articolo di
Pierluigi Battista che, qualche tempo fa, ad una domanda posta dalle
giornaliste della 27Ora – “perché gli uomini non leggono i romanzi scritti dalle donne? – ha
risposto con un pezzo intitolato Io leggo
le romanziere (ma non le italiane).
Clara Usòn ne La figlia
mi ha fatto rivivere lo strazio della guerra che, qualche decennio fa, ha
dilaniato la ex Jugoslavia. Chimamanda Ngozi Adichie con Metà di un sole giallo mi ha riportato
al tempo in cui le immagini provenienti dal Biafra erano la metafora della fame
e della povertà.
Due libri
magnifici, da leggere.
(L’articolo di Battista si chiude con un P.S. – Ho deliberatamente omesso ogni riferimento alle scrittrici
italiane viventi, Provate a immaginare come mai – che sarebbe interessante
esplicitasse. Anche perché, di italiane, non mi pare ne abbia citate neppure di
defunte)
Nessun commento:
Posta un commento