Oggi, è tornato l’inverno,
col cielo cupo, la pioggia, il vento, la temperatura abbassata, un senso d’amaro
nell’aria.
Ma, ieri, era una di quelle
giornate d’azzurro pieno, con la luce del passaggio tra la primavera e l’estate,
quelle che lasciano in bocca un sapore di liquore zuccherino e, nel respiro,
come il battito dell’eternità.
Quello che danno alcuni
alberi da frutto. I mandorli in fiore, per esempio. O i nespoli quando i frutti
s’indorano:
Nel cortile, s’accumulano i
noccioli di nespole.
La prima volta che li aveva
notati, Nunzia s’era arrabbiata. E che caspita, non solo rubano in casa della
gente, ma, almeno, se le portassero lontano: mangiarle proprio lì, che
indelicatezza. Suo fratello l’aveva fatta ragionare: nessun ladro, solo uccelli
che avevano beccato i frutti sulla pianta, fino a svuotarli al punto da far
cadere a terra i noccioli.
Ora, lei guarda il nespolo e
respira a pieni polmoni. Di frutti ne sono rimasti pochi, ma gli uccelli del
cielo sono creature divine: hanno diritto, anche loro, al nutrimento.
Raccoglierà quello che rimane, spellerà i frutti piano, li assaporerà con
calma, sarà grata di poterle assaggiare ancora un’altra volta.
Com’è possibile, si chiede,
che, volendo dar loro un destino triste, Verga abbia dato ai Malavoglia la casa del nespolo?
Tra le piante che rallegrano
il cuore, il nespolo ha, tra le belle foglie, tanti sorrisi di sole. Carichi di
storie e nuovi.
Ecco, finalmente, è davvero
primavera.
Il nespolo della casa di Nunzia è stato pubblicato su Zoomsud: http://www.zoomsud.it/index.php/commenti/66887-il-nespolo-della-casa-di-nunzia.html
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