mercoledì 16 aprile 2014

L'infanzia di Gesù di J.M. Coetzee








Il meglio per te è crescere e diventare un uomo buono. Come il buon seme, il seme che va dentro la terra in profondità e mette radici, quando è il suo tempo sboccia alla luce.

Come ha scritto, a suo tempo, il The Sunday Telegraph, L’infanzia di Gesù di J.M. Coetzee è un romanzo che continua a girare in testa. 

Perché è un sorta di viaggio “dentro” il senso della vita, della storia, del terreno e del sopra-terreno, e, soprattutto, della paternità e della maternità, del “crescere” un figlio e del “diventare uomini e donne” grazie a lui, dell’accettazione della realtà e del desiderio profondo del cuore umano di raggiungere posti dove cominciare una nuova vita.

In qualche modo anche sconcertante, lascia pieni di domande e fissa alcuni punti fermi.



Sono molto felice del Pulitzer a Donna Tartt per Il cardellino. Come sono stata contenta del 110 e lode che le attribuito D’Orrico sulle pagine della Lettura del Corsera. Davvero il più bel libro che ho letto nel 2014.
Due libri notevoli in un mese, Il cardellino e L’infanzia di Gesù – anche se, nel frattempo, ne ho letti di molto meno interessanti – è una gran bella cosa.

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