venerdì 26 dicembre 2014

Uno scorcio di Calabria e l'Etna, regina dei vulcani







Felice o triste, stanca o piena d’energie – quando arrivo in questa piccola conca, mi riempio immediatamente di una sensazione senza uguali: la vita, il mondo, la storia, hanno un senso pieno, assoluto, dentro cui ogni cosa è perfetta. 


La mente diventa un lago quieto che non ha bisogno di arrovellarsi alla ricerca della verità; il cuore, estasiato di pura bellezza, non avverte vuoti né soffre tumulti.


Qui è semplice credere in Dio – che tanta bellezza presuppone un Logos che gli ha dato vita per Amore – ed è altrettanto semplice fare esperienza, nel profondo di se stessi, che la vita trabocca di senso.


Il fragore della storia (gli sbarchi dei greci, dei turchi, degli angloamericani) la violenza dei maremoti, le vite di contadini, pastori e pescatori che qui si sono incrociate con quelle dei baroni, hanno la levità di un mormorio profumato e quieto di mare.


Un angolino di Calabria come braccia spalancate ad accogliere l’Etna: vulcano-donna, che muta d’abito decine di volte al giorno, regina dei vulcani che ama adornarsi di trine rosate, manti di pelliccia, tulle prezioso, arcobaleni di luce.

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