Felice o triste, stanca o piena d’energie
– quando arrivo in questa piccola conca, mi riempio immediatamente di una
sensazione senza uguali: la vita, il mondo, la storia, hanno un senso pieno,
assoluto, dentro cui ogni cosa è perfetta.
La mente diventa un lago quieto
che non ha bisogno di arrovellarsi alla ricerca della verità; il cuore, estasiato
di pura bellezza, non avverte vuoti né soffre tumulti.
Qui è semplice credere in Dio –
che tanta bellezza presuppone un Logos che gli ha dato vita per Amore – ed è
altrettanto semplice fare esperienza, nel profondo di se stessi, che la vita
trabocca di senso.
Il fragore della storia (gli sbarchi
dei greci, dei turchi, degli angloamericani) la violenza dei maremoti, le vite
di contadini, pastori e pescatori che qui si sono incrociate con quelle dei
baroni, hanno la levità di un mormorio profumato e quieto di mare.
Un angolino di Calabria come braccia
spalancate ad accogliere l’Etna: vulcano-donna, che muta d’abito decine di
volte al giorno, regina dei vulcani che ama adornarsi di trine rosate, manti di
pelliccia, tulle prezioso, arcobaleni di luce.
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