sabato 7 giugno 2014

Gomorra tv. Bellissima e pedagogica






Dopo l’articolo critico di Marco De Marco sul Corriere (in sintesi: sì, è ben fatta, ma c’è solo il Male, il Bene, di Napoli, non si vede) vorrei aggiungere che proprio perché è stata fatta così – oltre che per la sceneggiatura, le riprese, la grande prova degli attori a cominciare Marco D’Amore /Ciro di Marzio e Maria Pia Calzone/Imma Savastano, il montaggio, le musiche e tutto il resto che la rende ipnotizzante Gomorra ha un impatto contro il Male che non mi pare sia stata ottenuta con tale evidenza e radicale forza in opere, peraltro belle e meritorie, in cui il Bene lotta contro il Male.



Qui, non ci sono alibi per lo spettatore. Che, appunto, non può dire: sì, quello è cattivo, ma c’è qualcuno che lo contrasta e, poi, ci sono tante altre cose belle. Ma deve – in qualche modo è costretto a – prendere atto che, nel nostro presente – non a Napoli (che fa solo da sfondo d’ambiente, ma non è la protagonista di Gomorra), ma in Italia (e in giro per il mondo) – c’è un Male assoluto.

Il che, chiaramente, non significa che non ci sia il Bene.

Ma rende ancora più chiaro che il Male può annientare il Bene se non viene combattuto da tutti.

Che sia chiami camorra o corruzione o uso improprio di beni comuni.

Per questo, la Gomorra tv non è soltanto uno dei prodotti tv meglio fatti, ma finisce con l’essere anche pedagogica.

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