Non so se Antonio Menna, ancora pochi giorni fa, sapesse che i ragazzi
del carcere minorile di Nisida, che partecipano da sempre alla giuria per la
scelta del supervincitore del Morante, ne designano un Premio speciale,
dedicato a Roberto Dinacci, un ragazzo dall’indimenticabile sorriso, che viveva
la Politica, secondo il significato che le sarebbe proprio, come servizio alla
comunità e che ha dedicato molte delle sue straordinarie doti di intelligenza e
sensibilità ai ragazzi delle periferie più difficili del nostro territorio.
So, però che, in quest’anno che tra l’altro ricorda il
centenario della nascita di Elsa Morante, nessuno più di Antonio Menna avrebbe
potuto ricevere questo simbolico riconoscimento. Perché il suo libro affronta
con ironia ma senza compiacimenti – un’ironia che non vuole far sorridere, ma
smuovere le coscienze – un tema molto importante: la particolare difficoltà di
crescere, di realizzarsi, di creare nuova conoscenza e nuova ricchezza a
Napoli, così come un po’ in tutto il Meridione, per quel maledetto intreccio di
burocrazia e delinquenza che avrebbero impedito anche ad uno geniale come Steve
Jobs di realizzare qui i suoi sogni.
Roberto Dinacci venne a
Nisida proprio nell’ambito di un progetto per dotare le periferie più disagiate
e lo stesso carcere minorile di nuove tecnologie informatiche attraverso cui
aprire ai ragazzi nuove strade e migliori opportunità di futuro: un’ipotesi
“politica” da lui vissuta come personale impegno morale, in cui investire,
senza risparmio, energie, passione,
intelligenza, creatività.
A Nisida, Roberto si
coinvolse pienamente nello sforzo globale
dell’Istituto per mettere i ragazzi e le ragazze in condizioni di
sperimentarsi, finalmente, in esperienze positive tali da allargare i loro orizzonti, lasciandoci
anche l’esempio di un Fare Politica scevro di personalismi e teso alle esigenze
del Bene comune, servizio, insieme, alle Istituzioni e ai più deboli, tanto
che, nel suo nome, abbiamo poi realizzato, a Nisida, un Laboratorio di Politica,
ovvero una possibilità di incontro tra i nostri ragazzi e personalità dei
partiti, delle istituzioni, dell’economia, della cultura, dello spettacolo, sui
temi della cittadinanza, della partecipazione e della legalità. Un laboratorio
di Politica, quello che porta il nome di Roberto Dinacci, onorato quest’anno
dalla presenza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha
voluto rispondere alle domande dei ragazzi e delle ragazze di Nisida.
Ed è anche con
l’auspicio di una Buona Politica, che dia alle migliori energie meridionali e
italiane la possibilità di riprendere la strada della crescita e dello sviluppo, che sono particolarmente
felice di consegnare ad Antonio Menna per il suo Se Steve Jobs fosse nato a Napoli, edito da Sperling & Kupfer
il Morante- Nisida-Roberto Dinacci 2012.
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