mercoledì 23 marzo 2016

Dalla mia finestra








Stamattina, la nebbia sale, fitta, dal mare, nascondendo una parte della conca pellarese e sfumando, fin quasi all’invisibilità, le montagne siciliane. Lo scirocco corre veloce. Le onde si rincorrono coprendo l’intera, piccola, spiaggia. Le palme si agitano al vento e il ramo di una canna, più volte sbattuto, si è ormai piegato per sempre. Cielo e mare sono grigi e grigia è l'aria, umida di pioggia sottile. Un senso d’autunno inoltrato ricopre l'avvio d'una primavera che solo i radi fiorellini d’un pesco testimoniano.

Il cuore custodisce le malinconie private e i pubblici orrori e dolori.

E' (proprio) una settimana di Passione, che racconta come il mondo può farsi rapidamente desolato. 
E come bisogna difendere e far crescere ogni colore e respiro di vita.


lunedì 21 marzo 2016

Zia Carmela ne fa 100







Il 21 marzo del 2006, dieci anni fa, è nato twitter.

Il 21 marzo del 1996, venti anni fa, così disse Paolo VI, all’Angelus: «Primavera oggi comincia, e sempre, nel principio della nuova stagione solare e climatica, essa ci fa pensare con speranza ad un avvenire di condizioni migliori della vita umana. Accogliamo l’augurio che ci viene dalle vicende climatiche del tempo per applicarlo alle nostre sorti spirituali: è prossima ormai la Pasqua, e una preparazione adeguata richiede da noi, da tutti, una lieta e fervorosa coscienza del grande mistero, che forma il centro del disegno divino della nostra fede e della nostra salvezza. “Viene il giorno, il tuo giorno (O Signore), nel quale ogni cosa rifiorirà”, dice l’inno quaresimale, che anticipa appunto nella preghiera e nella fiducia il gaudio pasquale. Non sia vana per noi l’attesa di tanta promessa.»
Il 21 marzo del 1956, sessanta anni fa, Anna Magnani vinse l'Oscar come migliore attrice protagonista per La rosa tatuata.

Settanta anni fa, il 21 marzo del 1946, venne promulgato il Decreto luogotenenziale n.144 indicante norme per il passaggio dal codice penale di guerra a quello di pace.

Il 21 marzo 1926, venne, invece, promulgata la legge n.559 con cui viali e parchi della rimembranza furono dichiarati pubblici monumenti.

Dieci anni prima, in piena guerra mondiale, il 21 marzo 1916, la Camera era riunita in una delle sedute della XXIV legislatura.

Di questi eventi pubblici, è stata, immagino, consapevole solo dell’Angelus papale e, forse, anche del premio alla Magnani. Ma lei c’è sempre stata. Intelligente, sensibile, creativa, generosa.

Mia suocera, che mi è anche lontana parente e che, da sempre, chiamo zia Carmela, compie oggi – festa della Primavera, della Poesia, della Musica, memoria delle vittime innocenti delle mafie ecc.ccc – cento anni



venerdì 11 marzo 2016

Suffraggette








Suffraggette (regia di Sarah Gavron, sceneggiatura di Abi Morgan; interpreti principali: Carey Mulligan, Anne-Marie Duff, Helena Bonham Carter, Meryl Streep) è un film bello e importante.

Importante perché, fuori da ogni riduzione di maniera, ricostruisce la storia del movimento guidato da Emmeline Pankhurst che si batté, anche con metodi violenti per ottenere il diritto di voto.

Bello perché lo fa non seguendo la leader carismatica, ma le vicende delle operaie che hanno pagato prezzi altissimi, in termini personali e sociali, per riscattare una vita di dipendenza, affermando la loro dignità di persone.

Sarebbe utile farlo vedere alle scolaresche anche per far cogliere ai giovani come diritti che ci sembrano (sono) del tutto naturali, e, in quanto tali, ovvi, non affondano in chissà quale insondabile passato, ma sono, in fondo, molto recenti.

In Italia, il diritto di voto fu esercitato per la prima volta dalle donne il 10 marzo del 1946, appena settanta anni fa: basta, quindi, avere una nonna, una prozia, di 80 - 90 anni, per poter, anche a livello familiare, ricostruire la storia di chi era nata con pochi diritti civili e senza diritti politici.

Si potrebbe dibattere se si sarebbe potuto fare a meno di alcuni gesti dimostrativi violenti (ma sempre con l’accortezza di evitare morti e feriti). Ma resta, in ogni caso, il valore di una lotta che non è ancora conclusa. Sui titoli di coda, scorrono gli anni e i paesi che hanno riconosciuto il diritto di voto alle donne: e il cammino non è stato ancora completato.

(Non c’entra col film, ma è un pensiero che mi ha accompagnato durante la sua visione. Com’è possibile che, dopo aver tanto lottato, e pagato per il riconoscimento dei propri diritti, le donne accettino pratiche come l’utero in affitto, che le relega a contenitori di materia organica?)