martedì 18 gennaio 2022

Sul dibattito sull'essere madre

 


Sono una donna.

Sono (stata) un’insegnante.

Sono una pubblicista.

Ho un blog.

Ho curato dei libri.

Mi sono occupata di questo e di quest’altro.

 

Sono una figlia, una moglie e una madre.

 

La mia è stata la prima generazione di donne che ha potuto scegliere se diventare madre o no. L’ha fatto col sottinteso, socialmente crescente, che tutto il resto è valore e la maternità un disvalore: una contrazione di possibilità, qualcosa che toglie opportunità di vita.

Lo considero – oggettivamente – un passaggio probabilmente indispensabile, e contemporaneamente perdente, all’affermarsi non solo di una piena soggettività femminile, ma anche di una famiglia e di una società migliore.

Personalmente, tutto quello che ho studiato, scritto, letto, fatto, non vale un solo respiro di mia figlia.

 

 

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