martedì 21 marzo 2017

Le conchiglie di Dubai








Domenica mattina, mentre i miei colleghi cercavano di capire quali conferenze sarebbe stato più interessante seguire, me ne sono scesa qualche minuto sulla spiaggia. Mai avevo pensato di raccogliere, un giorno, conchiglie sul Golfo Persico. È stata un’emozione intensa, sacra, in qualche modo la mia preghiera speciale in una festa senza messa. Un brevissimo momento personale e privato in una due giorni fortemente pubblica e comunitaria.
 
Insieme agli altri finalisti dell’Italian Teacher Prize, ho partecipato al Global Teacher Prize a Dubai, una manifestazione che tende a dare un valore anche mediatico agli insegnanti al fine di promuovere l’essenziale importanza dell’educazione in un mondo globalizzato e in veloce trasformazione.

Un'esperienza eccezionale di confronto con persone ed esperienze di tutto il mondo. Tanti stimoli, tanti spunti di riflessione, nuove domande da porsi: altre, preziose, conchiglie da poter raccogliere.

Tra le decine e decine di interessanti incontri sui temi più svariati, nessuno riguardava la scuola che opera nel carcere. Non so se per disattenzione degli organizzatori o perché il tema non ha, nel mondo, il rilievo che pure potrebbe/dovrebbe avere. 

Da Dubai sono tornata giusto in tempo per la presentazione, a Nisida, dell’ottavo volume nato nel nostro Laboratorio di Scrittura nell’ambito del progetto Nisida come Parco Letterario e Naturale. Titolo: La Carta e la vita. Le ragazze e i ragazzi di Nisida raccontano la Costituzione, Guida editore (disponibile su Amazon in versione e-book).

Relazioni introduttive di Conchita Sannino e Isaia Sales; interventi di Daniela de Crescenzo, Riccardo Brun, Maurizio de Giovanni, Antonio Menna, Valeria Parrella, Patrizia Rinaldi, Gianni Solla, Massimiliano Virgilio, Ada Murolo e Cecilia Latella. Reading dei ragazzi a cura di Veria Ponticiello; partecipazione straordinaria di Tina Femiano. Il direttore, Gianluca Guida, le mie colleghe e tante persone che apprezzano il lavoro che si prova a fare a Nisida.

Mi è sembrato un modo straordinariamente bello per riprendere il lavoro da dove (non l’) avevo (mai) lasciato. 

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