Del quieto torpore in cui scivola la febbre
amo il senso di stacco dal reale.
Fluido. Evanescente.
Fiume che va, portandosi via detriti e scorie.
Nuvola di nebbia leggera con luccichii dorati.
Tra l’io e il mondo, qualche ora di distanza
che ridà ordine alle liste di cose
da fare.
E, un po’, anche a quella, più lunga,
dei doveri dell’essere.
la foto è di Mara Rechichi
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