lunedì 15 agosto 2022

L'Italia e il buio prossimo venturo


Nel prossimo futuro italiano, non vedo molte luci (eufemismo). Magari, la cosa migliore (?!?) che ci capiterà è che pochi mesi di governo di destra ci porteranno al disastro economico con relativo nuovo governo tecnico o nuove elezioni o commissariamento da parte dell’Europa. Vedremo in quanto tempo arriveremo all'inverno del nostro scontento.

La politica italiana è in crisi, grande. È del tutto evidente, non solo da Tangentopoli, ma, soprattutto, da quando, con Monti al governo per disastro economico del precedente governo (destrorso, ma meno di quello che presumibilmente arriverà), il Parlamento non fu capace di varare una qualche riforma costituzionale che favorisse la governabilità. E dopo la fiammata del governo Renzi, con la bocciatura (popolare, ma quanto, quanto trascinata da poteri forti e magari anche esterni al nostro paese?), siamo, attraverso le montagne russe (termine appropriato, nel caso) dell’ultima legislatura, ad un governo Draghi che, nella memoria, resterà un grande lampo di luce, cui farà da contrasto (pessimo) il buio successivo: dal giorno alla notte, insomma.

Come gli italiani non scendano in piazza (è vero che è estate, ma anche d’estate la storia si fa) per dire che si riparte, anzi si continua con/ dall’Agenda Draghi (grazie ancora, Presidente), dal metodo che lui ha spiegato così semplicemente e lucidamente –  Sono risposte pronte alle emergenze che si presentano: conta la credibilità internazionale – per me è incomprensibile (meglio: capisco, ma non mi adeguo).

Sarà ben poco popolare, e mi pare, infatti (diciamo così) che il tema non sia tra i discussi nei programmi elettorali, ma ritengo essenziale mantenere la posizione di Draghi anche sulla guerra portata dalla Russia in Ucraina: si sta con l’Ucraina, senza se e senza ma, e inviando anche tutte le armi che occorrono, finché la Russia si ritirerà.

 

Nessun commento:

Posta un commento