giovedì 21 luglio 2022

Grazie Presidente Draghi

 


Per quasi un anno e mezzo, con Mario Draghi alla presidenza del Consiglio, l’Italia è sembrata essere un paese con un futuro possibile.

Ora lo manda via dall'attuale carica lo stesso Parlamento che non l’ha eletto Presidente della Repubblica perché “indispensabile a Palazzo Chigi” squadernando tutta la pochezza di gran parte del nostro sistema partiti (in parte imbarazzante in parte osceno) che ha mostrato di essere tutt’altro che “pronto” ad assumere gli interessi della nazione come propri – con annessi indebolimento dell’Europa e festeggiamenti moscoviti.

L’Italia pagherà per chissà quanti decenni una scelta così scellerata.

È probabile che tale scelta venga confermata dai risultati delle prossime elezioni.

Come già capitato tante volte – ma adesso, con la guerra in atto sarà molto peggio (spostare, di fatto, l’appoggio verso il capo russo sarà una vergogna epocale) – non troverò, nel presente, molte ragioni per sentirmi orgogliosa d’essere italiana e più di una per sentirmi, piuttosto, straniera in patria.

Mi riconoscerò solo in quella parte che l’immensa eredità di questi pochi mesi di governo – competenza, serietà, autorevolezza – vuole difenderla e farla fruttare.

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