giovedì 21 aprile 2022

Un 25 Aprile per l'Ucraina

 

 

 

«Tremenda è la vita a cui hanno condannato l’Ucraina…». Vasilij Grossman Il bene sia con voi

 

Papaveri rossi accarezzati da un venticello tiepido sotto un cielo azzurro.

È l’immagine che, nella mia mente, più si lega al 25 aprile.

Il sangue versato per la libertà diventato, poi, bellezza serena su cui ancorare le vicissitudini della collettività. Un punto fermo, da cui ripartire, nonostante i limiti e le deficienze della democrazia e le brutture di chi prova a diminuirla, a offenderla.

 

Quest’anno, il 25 aprile è sangue fresco che bagna l’Ucraina, la tragedia di bambini uccisi, di donne violentate, di città rase al suolo e l’eroismo di un popolo che non si arrende a chi vorrebbe annientarlo: è non il ricordo, ma Resistenza nella quotidianità del suo farsi.

 

Il 25 aprile 2022, saranno due mesi dall’inizio di un’aggressione che, per l’Europa e non solo, ha rimesso in gioco idee, convinzioni e prospettive. Due mesi di tragedie, di dolore immenso, di ferite che chissà per quanto tempo continueranno a sanguinare. Giorni cupi di distruzione e morte, in cui la Russia ha messo sotto i piedi le parole di vita dei suoi scrittori più illustri e ha usato un linguaggio -

nessuna mosca deve uscire viva - che ha ben poco di umano.

 

Quello che questi due mesi hanno ribadito è che, ci stanno momenti nella storia, in cui, costi quello che costi, l’unica risposta è: RESISTENZA.

 

Aspetto, per l’Ucraina, un 25 aprile: la fine dell'incubo, la LIBERAZIONE.

 


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